9.4.1. /etc/fstab
Il servizio netfs al momento dell'avvio, fa riferimento al file /etc/fstab, in questo modo le righe che si riferiscono alle condivisioni NFS, hanno lo stesso effetto come se si digitasse manualmente il comando mount durante il processo di avvio.
Un esempio di linea /etc/fstab per montare una esportazione NFS, ha il seguente aspetto:
<server>:</remote/export> </local/directory> <nfs-type> <options> 0 0 |
Sostituire <server> con l'hostname, l'indirizzo IP o con il nome del dominio completamente qualificato del server che esporta il file system.
Sostituire </remote/export> con il percorso per la directory esportata.
Sostituire </local/directory;> con il file system locale sul quale � montata la directory esportata. Questo mount point deve esistere gi� prima che il file /etc/fstab venga letto, altrimenti l'operazione di montaggio � destinata a fallire.
Sostituire <nfs-type> con nfs per server NFSv2 o NFSv3, oppure con nfs4 per server NFSv4.
Sostituire <options> con un elenco, separato da una virgola, delle opzioni per il file system NFS (consultare la Sezione 9.4.3 per maggiori informazioni). Consultare la pagina man fstab per informazioni aggiuntive.
9.4.2. autofs
Uno degli effetti collaterali nell'utilizzo del file /etc/fstab � rappresentato dal fatto che, a prescindere da quanto utilizziate il file system NFS montato, il vostro sistema deve comunque dedicare parte delle sue risorse per mantenerlo in funzione. Se sul sistema sono montati solo un paio di file system, il problema non � cos� grave; se per� il sistema deve mantenere contemporaneamente in funzione decine di file system, le prestazioni generali possono risentirne. In alternativa al file /etc/fstab potete usare automount, una utility basata su kernel che monta e smonta automaticamente i filesystem NFS, riducendo il consumo di risorse.
Il servizio autofs viene utilizzato per controllare il comando automount attraverso il file di configurazione primario /etc/auto.master. Mentre automount pu� essere specificato sulla linea di comando, � pi� opportuno specificare i mount point, l'hostname, la directory esportata e le opzioni all'interno di un gruppo di file, invece di digitare il tutto manualmente.
I file di configurazione di autofs sono organizzati secondo un rapporto genitore-figlio. Un file di configurazione principale (/etc/auto.master) elenca i mount point sul sistema, che sono collegati a un particolare tipo di mappa, che assume la forma di altri file di configurazione, programmi, mappe NIS e altri metodi di montaggio meno comuni. Il file auto.master contiene delle linee che si rivolgono a ciascuno di questi mount point, organizzate come segue:
La parte <mount-point> indica la posizione sulla quale eseguire il montaggio sul file system locale. Il <map-type> si riferisce al modo in cui verr� montato il mount point. Il metodo pi� comune per il montaggio automatico delle esportazioni NFS � quello di usare un file come tipo di mappa per un particolare mount point. Il file mappa, di solito chiamato auto.<mount-point>, dove per <mount-point> si intende il mount point designato in auto.master, contiene linee simili a questa:
</local/directory> -<options> <server>:</remote/export> |
Sostituire </local/directory;> con il file system locale sul quale � montata la directory esportata. Questo mount point deve esistere gi� prima che il file mappa venga letto, altrimenti l'operazione di montaggio non riesce.
Sostituire <options> con un elenco, separato da una virgola, di opzioni per il file system NFS (consultare la Sezione 9.4.3 per maggiori informazioni). Assicurarsi di includere il carattere trattino (-) immediatamente prima dell'elenco delle opzioni.
Sostituire <server> con l'hostname, l'indirizzo IP o con il nome del dominio completamente qualificato del server che esporta il file system.
Sostituire </remote/export> con il percorso per la directory esportata.
Sostituire <options> con un elenco, separato da una virgola, di opzioni per il file system NFS (consultare la Sezione 9.4.3 per maggiori informazioni).
I file di configurazione di autofs, che possono essere utilizzati per svariati montaggi su molti tipi di dispositivi e filesystem, sono particolarmente utili nella creazione di montaggi NFS. Per esempio, alcune organizzazioni salvano la directory /home di un utente su di un server centrale tramite una condivisione NFS, successivamente, configurano il file auto.master su ciascuna delle workstation in modo che si rivolgano a un file auto.home contenente le specifiche su come montare la directory /home tramite NFS. In questo modo, l'utente ha accesso ai dati personali e ai file di configurazione contenuti nella directory /home collegandosi da un punto qualsiasi della rete interna. In un caso come questo, il file auto.master ha il seguente aspetto:
In questo modo, il mount point di /home/ sul sistema locale � impostato per essere configurato dal file /etc/auto.home, che ha un aspetto simile al seguente:
* -fstype=nfs4,soft,intr,rsize=32768,wsize=32768,nosuid server.example.com:/home |
Secondo questa linea, qualsiasi directory alla quale un utente cerchi di accedere sotto la directory /home locale (per via dell'asterisco) dovrebbe risultare in un montaggio NFS sul sistema server.example.com sul mount point di /home. Le opzioni di montaggio specificano che ogni NFS nella directory /home deve servirsi di una particolare serie di impostazioni. Per maggiori informazioni sulle opzioni di montaggio, tra cui quelle incluse in questo esempio, consultate la Sezione 9.4.3.
Per maggiori informazioni sui file di configurazione autofs, consultare la pagina man auto.master.