Capitolo 7. Il sistema X Window
Sebbene il kernel sia il fulcro di Red Hat Enterprise Linux, per molti utenti, l'interlocutore del sistema operativo � l'ambiente grafico fornito dal Sistema X Windows, pi� semplicemente noto come X.
UNIX™, che pu� vantare la presenza degli ambienti 'windowing' da decenni, ha anticipato molti dei principali sistemi operativi esistenti. Il sistema X � ormai l'ambiente grafico predominante per i sistemi operativi simili a UNIX.
L'ambiente grafico per Red Hat Enterprise Linux � fornito da X.Org Foundation™, un consorzio open source creato per gestire lo sviluppo e la strategia per il sistema X Window e per le tecnologie correlate. X.Org rappresenta un progetto in rapida espansione con centinaia di sviluppatori intorno al mondo. Contiene una larga gamma di supporto per una variet� di dispositivi hardware e architetture, e pu� essere eseguito su diversi sistemi operativi e piattaforme. Questa release di Red Hat Enterprise Linux, include in modo specifico la release X11R6.8 del sistema X Window.
Il sistema X Window usa un'architettura server-client. Il server X (il binario Xorg), � in ascolto per connessioni provenienti dalle applicazioni X client, tramite una rete o una interfaccia loopback locale. Il server comunica con l'hardware, come ad esempio la scheda video, monitor, la tastiera e il mouse. Le applicazioni X client sono presenti nello spazio-utente, creando una graphical user interface (GUI) per l'utente, passando altres� le richieste al server X.
7.1. La release X11R6.8
Red Hat Enterprise Linux 4 utilizza la release X11R6.8 come base del sistema X Window, la quale include numerosi miglioramenti tecnologici di X.Org, come ad esempio il supporto 3D per le accelerazioni hardware, l'estensione XRender per font anti-aliased, un design modulare basato sul driver, e un supporto per video hardware moderni e per dispositivi ad input.
| Importante |
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| Red Hat Enterprise Linux non fornisce pi� i pacchetti server XFree86™. Prima di eseguire l'aggiornamento e passare all'ultima versione di Red Hat Enterprise Linux, assicuratevi che la vostra scheda video sia compatibile con la release X11R6.8, controllando l'elenco di compatibilit� hardware di Red Hat all'indirizzo https://hardware.redhat.com/. |
I file relativi alla release X11R6.8 risiedono principalmente in due posizioni:
- /usr/X11R6/
Contiene il server X ed altre applicazioni client e i file di testo X, le librerie, i moduli e la documentazione.
- /etc/X11
Contiene tutti i file di configurazione per X client e per le applicazioni server. Ci� include i file di configurazione per lo stesso server X, il font server xfs pi� vecchio, i display manager X, e molti altri componenti di base.
� importante notare che il file di configurazione per l'architettura del font basato su Fontconfig � /etc/fonts/fonts.conf (il quale sostituisce il file /etc/X11/XftConfig). Consultare la Sezione 7.4 per maggiori informazioni.
Poich� il server X esegue dei compiti avanzati su di una vasta gamma di array hardware, esso necessita una configurazione dettagliata. Il programma di installazione installa e configura X automaticamente, a meno che i pacchetti della release X non sono stati selezionati per l'installazione. Tuttavia, se il monitor o la scheda video cambia, X deve essere configurato nuovamente. Il miglior modo per fare questo, � di usare lo Strumento di configurazione X (system-config-display).
Per avviare lo Strumento di configurazione X da una sessione X attiva, andare su (sul pannello) => => . Dopo aver usato Strumento di configurazione X durante una sessione X, i cambiamenti avranno effetto dopo che l'utente ha effettuato un log out e successivamente un log in. Per maggiori informazioni sull'uso di Strumento di configurazione X consultare il capitolo intitolato Configurazione del sistema Window X nella Red Hat Enterprise Linux System Administration Guide.
In alcune situazioni, riconfigurare il server X pu� richiedere una modifica manuale del file di configurazione, /etc/X11/xorg.conf. Per informazioni sulla struttura di questo file, consultate la Sezione 7.3.